Livorno, dopo l’Ospedale nuovo il sindaco rifiuta anche 200 milioni per il porto

Continuano i giochini di potere tra il primo cittadino a Cinque stelle Nogarin e il governatore Enrico Rossi. Ma nel frattempo la Regione ha preso un mutuo multimilionario per pagare la riqualificazione del porto labronico, indebitando fino al collo tutti i toscani.

porto livorno darsena europa

Dopo il no al nuovo ospedale, il sindaco di Livorno ha detto no anche alla riqualificazione del porto, operazione da oltre 600 milioni di euro che la Regione Toscana si è impegnata a finanziare per almeno un terzo. Solo pochi giorni fa l’accensione del mutuo multimilionario, con il quale il governatore Rossi ha indebitato (ancora) i toscani, per riuscire a far partire i famosi lavori alla Darsena Europa.

Ma il primo cittadino penta stellato si è messo di traverso e ancora non ha firmato il via libera al piano regolatore che consentirebbe l’accensione delle macchine.

Di che cosa dovrebbero campare i cittadini di Livorno, città capace di accumulare i record meno onorifici (disoccupazione, qualità della vita, malasanità, ecc.),  non è dato sapere. Quel che è certo è che i piani del sindaco Nogarin sono ormai aperti: ieri con il blitz in Consiglio regionale (da cui ha peraltro rischiato di rimanere fuori causa contestazioni sulla nuova legge sulle case popolari) ha scoperto le carte. Prima di apporre la firma al piano regolatore, Nogarin vuole mettere in banca il nome del presidente dell’Autorità Portuale, cioè colui che materialmente si troverà a gestire gli investimenti milionari previsti per il porto di Livorno. Insomma, non si tratta che del solito giochino di potere: la firma al Prg in cambio di una preziosissima poltrona che smisterà un sacco di soldi.

Nel frattempo però il mutuo multimilionario per i lavori è già stato acceso: i primi di marzo il governatore Rossi ha annunciato di aver sottoscritto due nuovi mutui del valore di 200 milioni di euro ciascuno, uno per il porto di Livorno e uno per il potenziamento della linea ferroviaria che collega Firenze con la Versilia passando per Pistoia e Montecatini.

Così i cittadini toscani sono serviti: indebitati fino al collo, mentre i lavori rischiano di non partire a causa delle solite battaglie per le solite poltrone. E’ questo il tipo di “politica” che Democrazia Diretta vuole combattere, fin dalle prossime elezioni regionali.

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