Il Corridoio Vasariano? Lo facciamo gestire a Gianni Letta

Non è uno scherzo: a volte la realtà supera la fantasia e accade che uno dei più importanti simboli di Firenze e della cultura italiana venga dato in gestione a un privato. Dopo la cena dei ferraristi sul Ponte Vecchio pensavamo che niente potesse più stupirci. E invece…

Per appassionati d’arte, turisti e curiosi è sempre stato un problema visitare il Corridoio Vasariano. Opera simbolo di Firenze, che in sé racchiude secoli di storia dai Medici alla Resistenza, il corridoio che collega Palazzo Vecchio a Palazzo Pitti è sempre rimasto inaccessibile ai più. Visite solo su prenotazione, solo per piccoli gruppi, biglietti esauriti nel giro di poche ore. Fin quando la Soprintendenza al Polo Museale Fiorentino non ha tirato fuori il coniglio dal cilindro: diamolo in gestione a un soggetto privato che lo faccia diventare una macchina da soldi.

no privatizzazione ponte vecchio

Ebbene sì, dall’anno prossimo il Corridoio Vasariano sarà aperto tutti i giorni, con visite guidate scandite durante l’orario di apertura degli Uffizi, a cui è collegato. A caro prezzo: 34 euro il biglietto intero, 25 il ridotto e (udite udite) 16 euro quello gratuito (che sinceramente, anche andandoci giù di fantasia, non si capisce a che titolo possa chiamarsi così).

A garantire la sorveglianza ci penserà la Soprintendenza, mentre prenotazione e vendita dei biglietti, nonché visite guidate saranno gestite da un privato, Opera Laboratori Fiorentini del gruppo Civita, presieduto da Gianni Letta. Chissà come mai, gira e rigira, ogni volta che si tratta di soldi, in Italia spuntano fuori sempre i soliti 3 o 4 nomi.

Per carità, la società in questione sarà ultraprofessionale. Ma perché scegliere un privato per gestire un’opera di cotanto valore? Impossibile accontentarsi della solita tiritera sulla costante mancanza di risorse umane ed economiche nella pubblica amministrazione, perché aprire il Corridoio Vasariano è un’operazione che si ripaga da sé in termini di biglietti staccati. Specialmente ai suddetti prezzi. E allora quale sarà il motivo?

Ci piacerebbe molto vedere la gara con cui questo servizio è stato appaltato. Nel frattempo Democrazia Diretta porterà in Consiglio della Regione Toscana una mozione contro la privatizzazione dell’ennesimo bene pubblico. 

E poi ci vengono a dire che con la cultura non si mangia. Diciamo piuttosto che in Italia si siedono a tavola sempre gli stessi soggetti.

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